Nuvole di Bellezza
Ciao carissimo Ospite e benvenuto nel nostro mondo dedicato alla Bellezza!

Per poter accedere alle varie sezioni del forum occorre registrarsi, è molto semplice, basta scegliere un nickname, una mail valida e una password!
Una volta fatta la registrazione ti consigliamo di presentarti in modo che tutti noi potremmo darti il giusto benvenuto!

Ti aspettiamo!

Unisciti al forum, è facile e veloce

Nuvole di Bellezza
Ciao carissimo Ospite e benvenuto nel nostro mondo dedicato alla Bellezza!

Per poter accedere alle varie sezioni del forum occorre registrarsi, è molto semplice, basta scegliere un nickname, una mail valida e una password!
Una volta fatta la registrazione ti consigliamo di presentarti in modo che tutti noi potremmo darti il giusto benvenuto!

Ti aspettiamo!
Nuvole di Bellezza
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Andare in basso
Onda del Mare
Onda del Mare
Admin
Admin
Status :
Online
Offline


Numero di messaggi : 3600
Data d'iscrizione : 31.05.09
Età : 40
Località : Genova

Necessità di usare cautela con i deodoranti Empty Necessità di usare cautela con i deodoranti

Mar 18 Dic 2012, 21:15
Riportiamo di seguito l’elaborazione di un
articolo apparso sulla rivista “The Indian Journal of Pediatrics”
(Indian J Pediatr 2007; 74: 876) di Prasanth Kumar KP et al., nel quale
gli autori hanno descritto il caso di un neonato deceduto in seguito
all’inalazione di agenti chimici, come il triclosan, contenuto in un
deodorante.


Liberata Sportiello* e Lidia Sautebin*°
*Dipartimento
di Farmacologia Sperimentale e °Centro Interdipartimentale di Ricerca
in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione, Facoltà di Farmacia,
Università di Napoli Federico II.

E’ stato pubblicato sulla
rivista “The Indian Journal of Pediatrics” (Prasanth Kumar KP et al.
Deodorants - need for caution. The Indian Journal of Pediatrics 2007;
74: 876) il caso estremamente interessante di un neonato di 45 giorni,
nato a termine, dopo un periodo prenatale tranquillo, che ha manifestato
un inaspettato stato di denutrizione, difficoltà respiratoria ed
ingrossamento scrotale.
Come riferito dagli autori, il neonato era in
uno stato di shock con gli arti freddi ed umidi. La difficoltà
respiratoria era evidente a causa dello stridore inspiratorio e di
abbondanti secrezioni orali e nasali. Gli atti respiratori erano 46 al
minuto, il battito cardiaco era di 160 al minuto, la saturazione
dell’ossigeno era del 90 % ed, inoltre, si avvertivano crepitazioni
bilaterali. L’area scrotale si presentava gonfia e con pustule.
Gli  autori hanno riferito che il bambino era entrato in contatto con un
deodorante a livello del viso, del torace e dell’area genitale,
spruzzato scherzosamente dai fratelli maggiori. Il bambino, ricoverato
nel reparto pediatrico di terapia intensiva con la diagnosi d’ustioni
chimiche, shock ed insufficienza respiratoria, era stato collegato ad un
respiratore, dopo essere stato rianimato. Dalle indagini degli autori è
emerso che i valori degli elettroliti e dell’emocromo erano risultati
normali, mentre il valore della glicemia era alterato (460 mg/dl). Gli
autori hanno precisato che la radiografia del torace aveva rivelato
opacità eterogenee sviluppatesi in quasi tutta la zona polmonare e si
osservava una progressiva paralisi respiratoria. Dopo poche ore il
neonato presentò ipotermia con temperatura rettale sui 35°C e
bradicardia. Purtroppo, entro 24 ore dal ricovero se ne registrò il
decesso.

Gli autori hanno sottolineato che, sebbene l’uso di
un deodorante non dovrebbe causare eventi avversi, è possibile che si
verifichi un inavvertito sovradosaggio nei bambini che può essere
potenzialmente fatale. Pertanto, i pediatri dovrebbero educare i
genitori riguardo all’uso di tali prodotti nei bambini, come tenerli
lontano dalla loro portata per evitarne un uso indiscriminato. I
deodoranti, infatti, sono diventati prodotti comuni in ambito familiare.


Come evidenziato nell’articolo, l’ingrediente attivo in molti deodoranti è
un derivato fenolico: il “triclosan (5-cloro-2-fenolo)”. Il triclosan è
anche usato in molti altri prodotti, come saponi, colluttori, dentifrici
e detergenti per le mani, per le sue proprietà antibatteriche (1). Gli
autori hanno sottolineato che, sebbene questo composto sia stato
approvato per la formulazione dei deodoranti da parte della Food and
Drug Administration (FDA), può rappresentare un rischio per la salute e
per l’ambiente. Se somministrato per via topica, il triclosan può
provocare irritazione della pelle, vesciche e dermatite da contatto (2).
Per via sistemica, anche in piccole quantità, può causare sudorazioni
fredde, collasso circolatorio, convulsioni, coma, edema polmonare non
cardiogenico, paralisi respiratoria e morte (3).
Gli autori hanno
precisato che nel bambino l’ingrossamento scrotale e le vesciche erano
secondarie alla grave dermatite. La difficoltà respiratoria di tipo
acuto associata ad ipossia ed infiltrati bilaterali, osservati con la
radiografia del torace, hanno suggerito una sindrome da distress
respiratorio dell'adulto (Adult Respiratory Distress Syndrome, ARDS)
causata dall’inalazione polmonare d’agenti chimici. Il triclosan ed
altri disinfettanti antimicrobici, come riportato nell’articolo, causano
mutazioni genetiche in batteri e virus tali da generare nuove forme
nocive per le quali il nostro sistema immunitario non ha difese (4). Gli
autori, inoltre, hanno evidenziato che il triclosan e la clorina in
combinazione producono cloroformio, che è un sospetto agente cancerogeno
per l’uomo (5). Gli autori hanno, infine, messo in evidenza che il
triclosan non è stato completamente saggiato ed analizzato per i
possibili rischi che può determinare per la salute e l’ambiente.

Bibliografia:

1. Bhargava HN, Leonard PA. Triclosan: applications and safety. Am J Infect Control 1996; 24: 209-218
2. Wong ESM, Beck MH. Allergic contact dermatitis from triclosan in
antibacterial handwashes. Contact Dermatitis 2001; 45: 307-303.
3.
Varon J, Wenker OC. The Acute Respiratory Distress Syndrome: Myths and
Controversies. Intern J Emergen Intens Care Med 1997; vol. 1, n. 1. http://www.ispub.com/journals/ IJEICM/Vol1N1/ards.htm
4. Triclosan and antibiotic resistance in Staphylococcus aureus. Suller MT, Russell AD. J Antimicrob Chemother 2000; 46: 11-18.
5. Rule KL, EbbettVR, Vikesland PJ. Formation of chloroform and
chlorinated organics by free-chlorine-mediated oxidation of triclosan.
Environ Sci Technol 2005; 39: 3176-3185.


Torna in alto
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.